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La perdita dei denti naturali, ovverosia l'edentulia

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la perdita dei denti

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‟Sono quarant'anni che vengo qui: ho avuto anche interventi importanti, ma non ho mai avuto paura né nessuna tensione!"
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Gianluigi Bittante - MioDottore.it
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ti sei mai chiesto QUAL È la prima causa di perdita di denti di un uomo adulto?

La risposta può sembrare complessa, ma in realtà la quasi totalità dei denti naturali vengono perduti essenzialmente per due problematiche: la carie e la parodontite.

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già: queste due sole patologie sono responsabili della maggioranza di avulsioni o espulsioni spontanee dei denti.

E la cosa più incredibile è che tutte e due le patologie sono totalmente prevenibili.

leggi questa pagina per capire perché si perdono i denti naturali, e cosa puoi fare per impedirlo.

Oppure, per rimpiazzarli, se li hai già perduti.

Due dentizioni che devono durare una vita

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l’Homo Sapiens, comunemente a molti altri mammiferi, sperimenta due dentizioni nel corso della sua esistenza: la dentizione provvisoria, detta decidua o ‘da latte’, e quella permanente.

Quella decidua comincia verso i sei mesi di vita, per concludersi in circa due anni.

Viene mantenuta sino ai 6-8 anni d’età, quando lentamente è sostituita dalla dentizione permanente, che si conclude quasi del tutto poco prima dell’inizio della pubertà.

l’ultimo dente permanente, ovverosia il terzo molare (il famoso ‘dente del giudizio’), ormai inutilizzato a livello funzionale, è l’ultimo a spuntare, e solitamente questo accade tra i 18 e i 30 anni.

Finita la dentizione permanente, qualsiasi danno ai denti definitivi non viene più sostituito dall’organismo.

i motivi di sole due dentizioni in un essere che, comunque, ha una lunga vita possono risultare astrusi ai più, ma è bene ricordare che solo in tempi recenti l’essere umano, grazie al progredire della scienza medica e delle condizioni di vita, è riuscito ad arrivare ad età considerevoli.

i nostri antenati primitivi raggiungevano età medie di vita molto inferiori (circa 30 anni), e fino all’inizio del 1900 comunque la speranza di vita in Europa era di 40 anni circa.

A livello prettamente pratico, quindi, solo due dentizioni sono pienamente giustificate, almeno per gli ‘standard’ della razza umana di circa 300.000 anni fa.

Perché si perdono i denti?

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i denti naturali permanenti possono essere perduti per molti motivi, a volte non esclusivamente patologici.

Ad esempio, possono rompersi o addirittura ‘saltare via’ dal loro alveolo nell’osso per urti o traumi di marcata entità, in incidenti non prevedibili a priori.

incidenti a parte, la maggioranza delle perdite premature di denti è data, a livello mondiale, da delle condizioni patologiche, quindi da vere e proprie malattie, con agenti eziologici ben definiti.

Tra queste, la carie dentale e la malattia parodontale sonore patologie, o comunque situazioni patologiche, che sono responsabili della gran parte delle avulsioni di denti, globalmente parlando.

i numeri della carie dentale sono impressionanti: l’OMS ad esempio stima che praticamente ogni essere umano, almeno una volta nella vita, subisca gli effetti della putrefazione dentale portati dalla carie.

Non va meglio con la malattia parodontale (la piorrea): nella sola Italia, circa il 60% della popolazione over 50 ne è affetta, secondo i più recenti dati del Ministero della Salute.

sia la carie dentale che la piorrea possono portare, se non trattate adeguatamente e per tempo, alla perdita degli elementi dentali.

E adesso andremo a vedere come.

La carie dentale, la prima patologia al mondo

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la carie dentale è la prima patologia al mondo per diffusione

prova a farti una domanda che forse non ti sei mai posto prima d’ora.

Una domanda semplice, in effetti, ma dalla risposta su cui, forse, un po’ devi ragionare:

QUAL È la patologia più diffusa in tutto il mondo?

Potresti pensare all’infarto cardiaco, forse. E sbaglieresti.

Oppure, ad una qualsiasi forma tumorale. Anche lì, sbaglieresti.

Forse le malattie respiratorie? Sbagliato.

in realtà, a livello mondiale la patologia che affligge l’essere umano praticamente da sempre (ne abbiamo traccia anche nelle mummie del Pleistocene) è la carie dentale.

secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, almeno una volta nella vita, prima o poi, tutti gli essi umani vanno incontro a problemi causati dalla carie dentale.

Questo dovrebbe già dare una chiara idea della pericolosità e della diffusione della patologia, che per davvero non fa nessuna distinzione di etnia, fenotipo o anche condizione sociale.

Da che cosa è dipesa la carie dentale?

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la carie è un processo cronico e degenerativo di putrefazione dei tessuti interni di un dente, causato dall’azione di determinati batteri, che popolano costantemente la nostra bocca.

Tali batteri, nutrendosi degli zuccheri avanzi dei nostri pasti, producono come scarto metabolico sostanze acide.

Tali sostanze sono in grado di intaccare il nostro smalto dentale, ovverosia la sostanza durissima che ricopre i nostri denti, provocandone il discioglimento la successiva perforazione.

bucato lo smalto, i batteri sono quindi liberi di invadere la dentina, cioè il tessuto interno dei denti.

Se non rimossi dal dentista, i batteri cariogeni scavano sempre più in profondità il dente, causando la putrefazione dei tessuti e, alla lunga, infiammando la polpa dentale con la produzione delle loro tossine metaboliche.

quando i batteri arrivano direttamente in polpa (a volte, anche prima), la stessa si infiamma irreversibilmente, e da origine al famoso e nefasto ‘mal di denti’, ovverosia la pulpite.

La pulpite causa un atroce dolore lancinante, dalla tipica caratteristica pulsante, che non recede neppure con la cura antibiotica.

se la carie non è prontamente curata, i batteri che hanno raggiunto la polpa dentale la mandano presto in necrosi (la morte dei nervi e dei vasi sanguigni), invadendo poi i canali radicolari e causando, nel lungo periodo, pericolosi granulomi ed ascessi.

prima dell’inizio dell’Odontoiatria moderna, un dente cariato (anche lievemente) era comunque un dente destinato ad essere perduto.

L’unico rimedio efficace conosciuto per millenni dall’uomo per far cessare il dolore della pulpite era infatti quello dell’estrazione dentale.

Con il progredire delle tecniche odontoiatriche e l’inizio dell’Endodonzia, ormai l’estrazione dentale per una carie è un evento estremamente raro, ed è utilizzato solo come extrema ratio, solo quando falliscono (o sono impossibili) le avanzate cure endodontiche, come la cura canalare e l’apicectomia.

Il granuloma e l’ascesso dentale

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il granuloma dentale è una massa compatta (granulare, da cui il nome) di tessuto infetto, formata come naturale protezione del fisico contro un attacco batterico che proviene dalle radici di un dente.

Si forma quando una carie, trascurata dal paziente, ha ormai ucciso la polpa dentale e ha invaso i tessuti profondi della radice, arrivando sino all’apice del dente e all’osso alveolare.

può rimanere silente anche per anni, almeno sino a quando questo ‘tappo naturale’ del sistema immunitario riesce a contenere l’invasione batterica.

quando l’equilibrio s’interrompe, il granuloma degenera in un ascesso dentale, estremamente doloroso e, spesso, purulento.

Anche in questo caso, prima dell’avvento dell’Endodonzia il granuloma era curato con l’unico rimedio disponibile all’essere umano degli scorsi secoli: l’estrazione dentale.

ora, quasi tutti i granulomi possono essere trattati con l’adeguata cura canalare oppure con l’apicectomia, risparmiando quindi il paziente dall’altrimenti necessaria estrazione.

La parodontite cronica

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i denti non devono muoversi nella bocca!

la nostra bocca è un autentico micro-cosmo, in cui vivono miliardi di piccoli ospiti, i batteri.

Molti di loro sono a noi innocui, molti altri utili e qualcuno pericoloso.

Tutti questi batteri formano la placca batterica, una presenza costante sui nostri denti e le nostre gengive, che si riforma in continuazione, anche dopo un’accurata pulizia.

la placca batterica si nutre dei residui di cibo, prevalentemente zuccherini, che trova sparsi per la nostra bocca.

Se non è rimossa dopo ogni pasto, la placca si deposita sullo smalto dentale, prevalentemente verso l’attaccatura del colletto dentale, e lì, per azione della saliva, calcifica in circa 12-18 ore.

La calcificazione della placca è un film destramente duro e coriaceo, che prende il nome di tartaro.

il tartaro si attacca alle superfici dure dei denti e, se non rimosso per tempo dal dentista, irrita le gengive, facendole infiammare.

Per difendersi dall’attacco batterico, le gengive adottano un peculiare sistema di protezione: si ritirano verso l’apice radicolare del dente.

Questa retrazione tenta di chiudere la strada all’infezione, evitando di farla arrivare nei tessuti profondi del parodonto.

purtroppo, tale protezione naturale crea un danno collaterale, inevitabile: ritirandosi, le gengive sistematicamente scoprono parte della radice del dente.

Vengono così a formarsi delle autentiche ‘tasche’, chiamate in gergo tecnico tasche parodontali, frutto proprio della retrazione gengivale.

nelle tasche parodontali sono così liberi di infilarsi altri batteri che, calcificando in tartaro, aumentano l’irritazione gengivale, facendola divenire cronica.

Più tartaro si accumula nelle tasche, più la gengiva si retrae, facendo divenire ancora più profonde le tasche stesse.

Ecco perché la malattia parodontale è sia cronica, sia degenerativa: si alimenta da sola, proprio come un cane che si morde la coda.

quando la tasca raggiunge l’apice radicolare del dente, i batteri sono liberi di corrompere l’osso alveolare, minando la struttura portante dell’elemento dentale.

Ecco quindi che il dente comincia a muoversi autonomamente, dapprima poco e poi moltissimo, fino a cadere spontaneamente (auto-espulsione).

la malattia parodontale è estremamente diffusa nel mondo: solo in Italia, il Ministero della Salute stima che oltre il 60% della popolazione over 50 ne sia affetta, e la situazione almeno nel resto del mondo occidentale pare essere similare.

La piorrea è una malattia antica, e ben conosciuta da pressoché ogni civiltà: sappiamo per certo che già gli egiziani di oltre 7000 anni fa ne soffrivano, e persino il padre della medicina, il mitico Ippocrate di Coo, la conosceva e l’aveva minuziosamente descritta.

La necrosi della polpa dentale

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la necrosi della polpa deve essere sempre risolta meccanicamente, altrimenti i batteri daranno origine ad ascessi e granulomi

la polpa dentale è il 'cuore pulsante’ di ogni dente: è il tessuto morbido, composto sia dalle terminazioni nervose che dai vasi sanguigni (arteriosi e venosi), tutti collegati al resto del corpo attraverso i canali radicolari, vuoti, che riforniscono la polpa di nutrimento e ossigenazione.

se questi canali subiscono un trauma, come un violento urto, un incidente, oppure anche un piccolo trauma ma ripetuto e costante nel tempo, il tessuto della polpa all’interno di essi può danneggiarsi, contraendosi e causando quindi un mancato apporto di ossigenazione alla camera pulpare.

a volte, anche micro-fratture nello smalto dentale, invisibili ad una vista superficiale, possono causare la necrosi della polpa.

Questo perché i batteri, anche in presenza di piccolissime crepe, possono comunque infilarsi nello smalto, ed attaccare quindi i tessuti della dentina dall’interno, in un vero e proprio processo cariogeno apparentemente invisibile.

il risultato è che la polpa lentamente ‘muore’, cioè va in necrosi.

La polpa in necrosi è tessuto ‘morto’, cioè non più vascolarizzato, che lentamente fa annerire il dente e, alla lunga, s’infetta.

Se non rimosso per tempo per mezzo della pulpectomia e della cura canalare, l’organismo reagisce con la formazioni di cisti e granulomi, con la possibilità di ascessi dentali.

Perché bisogna rimettere quanto prima i denti perduti?

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quale che sia stata la causa, la perdita di un elemento dentale è sempre un evento che ha conseguenze su tutta la bocca, e non solo estetiche.

Difatti, l’osso alveolare, perso il suo contenuto (il dente) piano piano si atrofizza, poiché non più utilizzato, ritirandosi sempre di più.

Contestualmente, gli altri denti rimanenti cercano di ‘assestarsi’, spostandosi e cercando un nuovo punto di contatto.

questo causa svariati problemi, tra cui un disallinamento delle arcate dentali, che prende il nome di malocclusione.

La malocclusione, a sua volta, genera tanti altri problemi correlati, come: difficoltà di masticazione, di deglutizione e di respirazione, problemi alla fonetica e, spesso, anche problemi muscolari e posturali.

per questi motivi, un elemento dentale perduto dovrebbe essere rimpiazzato quanto prima.

Più si aspetta e, solitamente, peggio è: non solo perché i denti piano piano si riallineano e generano una malocclusione, ma anche perché l’osso mascellare o mandibolare diviene via via meno spesso e più corto, in pratica atrofizzandosi.

un osso troppo retratto è un problema serio, poiché impedisce di inserire impianti dentali stabili, necessitando quindi di costosa (e lunga) fase di ricostruzione.

Come si possono rimettere i denti perduti?

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allo stato attuale della ricerca medica e della bio-tecnologia, non è ancora possibile riprodurre in laboratorio i denti naturali perduti.

È quindi necessario ricorrere a delle protesi di materiale sintetico, quanto più somigliante agli elementi dentali mancanti.

A parte le protesi mobili e il vecchio sistema dei ponti dentali (a volte, ancora usato in casi specifici), l’Odontoiatria moderna consente di rimettere singoli elementi perduti grazie alla tecnica dell’impianto dentale.

un impianto dentale è una protesi fissa, che poggia su una struttura (vite endossea) realizzata in puro titano al 100% bio-compatibile.

La bio-compatibilità del titano puro garantisce la resa nel tempo dell’impianto, che non sarà quindi visto dal corpo come ‘elemento estraneo’ e, quindi, vittima di rigetto.

la vite endossea è inserita, tramite apposita procedura chirurgica (ora anche mini-invasiva) direttamente nell’osso alveolare, dove si ancora tenacemente per mezzo dell’osteointegrazione, cioè la peculiare caratteristica delle ossa dei mammiferi ad ‘inglobare’ tutti gli elementi, anche esterni, con cui vengono in contatto.

grazie agli impianti dentali, quindi, è possibile sostituire efficacemente e con un costo ormai molto contenuto i denti perduti, con protesi esteticamente uguali ai denti naturali rimanenti.

La branca specialistica dell’Odontoiatria che si occupa esclusivamente degli impianti dentali si chiama Implantologia, e il suo velocissimo sviluppo, negli ultimi vent’anni, ha permesso di raggiungere nuovi ed alti standard qualitativi e di sicurezza, rendendo l’impianto fisso ormai essenzialmente fattibile per quasi tutti i pazienti.

Dal 1955, l’eccellenza a Milano per rimettere i denti perduti

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dal 1955 siamo l'eccellenza milanese per rimettere i vostri denti perduti

lo Studio Dentistico Bittante è uno storico, ma modernamente organizzato, studio odontoiatrico, eccellenza di Milano e attività famigliare da oltre 60 anni.

Nella sede di Corso Europa 10, proprio dietro al Duomo e a due passi da Piazza San Babila, il Dott. Gianluigi Bittante e la sua equipe di Odontoiatri e Chirurghi Maxillo-Facciali specializzati in Implantologia possono risolvere ogni problema di perdita di denti, realizzando impianti in puro titanio con la più alta qualità costruttiva e la più affidabile tecnica chirurgica.

nello studio tutti i professionisti operano con microscopio operatorio e sotto guida TAC dentale, ricostruendo in 3D le mappature complete della struttura maxillo-facciale del paziente, di modo da garantire impianti veloci, sicuri e con un minimo fastidio chirurgico.

da oltre sessant’anni un’intera famiglia di specialisti del sorriso, costantemente aggiornata e formata sulle nuove tecnologie d’avanguardia, accoglie giornalmente tanti pazienti che, per svariati motivi, devono rimettere uno o più denti naturali perduti.

la grande cura verso la pazientela, l’affidabilità e la sicurezza di trovare sempre gli stessi professionisti, con cui instaurare da subito un sicuro ed onesto rapporto fiduciario, l’eccellenza chirurgica e dei materiali utilizzati fanno dello Studio Dentistico Bittante una delle attività odontoiatriche di alta qualità non solo a Milano, ma in tutta la Lombardia.

dal 1955 la cura e la costante ricerca odontoiatrica per tutti i pazienti in situazioni di bisogno.

Lo Studio Dentistico Bittante è il tuo dentista in centro a Milano.

lo Studio Dentistico Bittante si trova a Milano, in Corso Europa 10.

la sede è storica, ed è utilizzata da oltre sessant'anni.

lo Studio Dentistico Bittante non è un franchising e non è una catena low-cost: è uno studio unico, gestito da tre generazioni di professionisti dell'Odontoiatria e dell'igiene orale, e questo è un motivo di vanto per tutti i collaboratori e gli altri professionisti presenti giornalmente nelle sale di trattamento.

lo Studio Dentistico Bittante è nel cuore di Milano, ed è facilmente raggiungibile con le Linee Metropolitane:

  • MM1 (Linea Rossa) Fermata San Babila o Duomo;
  • MM3 (Linea Gialla) Fermata Duomo;
  • MM4 (Linea Blu) Fermata San Babila

se vuoi raggiungerci in autovettura, ricorda che lo studio è nella Zona a Traffico Limitato di Milano (Area C), quindi ti servirà il pass (clicca qui per tutte le informazioni e per acquistarlo).

se devi parcheggiare la tua auto, davanti allo studio è a disposizione un autosilo, con parcheggi orari.

se vieni da fuori Milano in treno, puoi scendere alla stazione Milano Centrale e prendere la linea MM3 (Linea Gialla), direzione S. Donato, fino alla fermata Duomo.

se vieni invece dalla stazione di Porta Garibaldi, il percorso più breve è quello di prendere la linea MM2 (Linea Verde), direzione Abbiategrasso-Assago, scendere a Cadorna, cambiare con la linea MM1 (Linea Rossa), direzione Sesto 1° Maggio e scendere alla fermata Duomo.

se vieni dall'aeroporto di Linate, o studio è comodamente raggiungibile in poco più di 10 minuti con la linea metropolitana MM4 (Linea Blu), scendendo alla fermata San Babila.

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Quindi ricorda che...
  • L’essere umano sperimenta solo due dentizioni nel corso della vita: quella decidua (da latte) e quella permanente;
  • Una volta perduti, i denti permanenti non vengono più rimpiazzati da nuovi elementi dentali;
  • I denti permanenti si possono perdere per svariati motivi: per patologie oppure per traumi ed incidenti;
  • La carie è la patologia più diffusa al mondo, ed uno dei motivi primari della perdita dei denti nella popolazione adulta;
  • La carie dentale, causata dall’azione dei batteri della bocca e dalla loro produzione di sostanze acide e tossiche, porta alla putrefazione dei tessuti interni del dente, e alla necrosi della polpa dentaria;
  • Se non trattata per tempo, la carie distrugge poco a poco il dente;
  • La parodontite è l’infiammazione cronica dei tessuti del parodonto, causata da un attacco batterico fuori controllo;
  • Se non trattata per tempo, la parodontite causa retrazione gengivale, con la formazione di tasche parodontali, che si riempiono presto di tartaro e batteri;
  • Alla lunga, se si ritardano gli interventi curativi, la parodontite porta alla perdita per espulsione dei denti;
  • Carie e parodontite sono le prime due cause assolute di perdita degli elementi dentali negli adulti;
  • Anche i traumi, gli urti e gli incidenti possono portare alla perdita dei denti;
  • Un dente perduto è un problema non solo estetico, in quanto va a snaturare la situazione di equilibrio dei palati, causando episodi di malocclusione;
  • Gli elementi dentali perduti dovrebbero essere rimpiazzati al più presto, o l’osso alveolare che li conteneva si comincia a ritirare ed atrofizzare per inutilizzo;
  • Per rimpiazzare gli elementi dentali perduti è necessario utilizzare protesi sintetiche, inserite per mezzo di impianti dentali;
  • Grazie al progresso tecnologico e chirurgico, ora inserire gli impianti dentali è una procedura alla portata di tutti, anche economicamente
Dentista in centro a Milano Dott. Gianluigi Bittante

Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dal Dott. Gianluigi Bittante il giorno:

lunedì 19 febbraio, 2024

Il Dott. Gianluigi Bittante è un Medico Chirurgo specializzato in Odontostomatologia e Protesi Dentaria.

Ha rilevato lo storico Studio Dentistico Bittante da suo padre, il Dott. Luigi Bittante, che lo aprì nel 1955.

Si è particolar modo dedicato allo studio e al trattamento della parodontite, conosciuta anche come piorrea, di cui è uno dei massimi esperti in Italia.

Lo Studio Dentistico Bittante è, attualmente, uno dei centri di rilievo nazionale per il trattamento della parodontite, e giornalmente riceve pazienti da tutta Italia, curando casi complessi a cui, spesso, è stata proposta l'estrazione di tutti gli elementi dentali danneggiati dalla piorrea.

L'obiettivo del Dottore, spesso realizzato, è proprio quello di salvare i denti dei suoi pazienti con parodontite, evitandone l'estrazione.

Oltre a questo scopo principale, quotidianamente il Dott. Gianluigi Bittante si occupa dell'Odontoiatria d'urgenza, dell'Odontoiatria Estetica, dell'Implantologia e della cura della parodontite.

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