C’è una patologia odontoiatrica che, ogni anno, colpisce mediamente oltre il 60% della popolazione italiana, con particolare veemenza in quella oltre i 50 anni d'età.
I suoi sintomi sono molto subdoli, e spesso vengono ignorati per anni dal paziente, che si ritrova poi in condizioni di grave danneggiamento gengivale senza essersene mai accorto prima.
La parodontite, chiamata anche malattia parodontale o, più comunemente, piorrea, è sicuramente uno dei maggiori pericoli per la salute orale, specie per i pazienti che hanno superato i 50 anni d’età.
La scienza medica, dopo anni di ricerche, ha finalmente chiarito che l’origine di questa malattia, tra le prime cause di perdita dei denti naturali, ha profonde motivazioni genetiche, e non è solamente dettata dalla scarsa igiene orale.
Leggi questa pagina per sapere che cos’è la parodontite: quali sono le sue cause, i suoi sintomi e le cure attualmente disponibili per contrastarla.
Che cos’è la parodontite?
La parodontite, chiamata anche malattia parodontale oppure piorrea, è una patologia del parodonto, cioè i tessuti di supporto ai denti: gengive e osso alveolare, a cui gli elementi dentali sono ancorati per mezzo del cemento radicolare.
La parodontite è causata da una proliferazione batterica incontrollata del cavo orale, non adeguatamente contrastata dal sistema immunitario del paziente, che causa dapprima un’infiammazione delle gengive, e poi una loro lenta retrazione, con perdita di tessuto.
i batteri parodontopatogeni sono l'agente eziologico della piorrea
Ritirandosi, le gengive scoprono parte della radice del dente, non protetta dallo smalto come la corona, formando delle tasche (le tasche parodontali) in cui si possono annidare facilmente altri batteri, aggregati come placca dentale.
Se la placca batterica non è rimossa adeguatamente, in breve tempo calcifica, formando degli accumuli particolarmente duri chiamati tartaro.
Il tartaro irrita ulteriormente le gengive, che si retraggono sempre di più, aumentando la profondità delle tasche parodontali e permettendo ai batteri di penetrare sempre più in profondità nei tessuti, arrivando sino all’osso alveolare.
Arrivati all’osso, i batteri possono colonizzarlo e distruggerlo, causando dunque una perdita di ancoraggio da parte della radice del dente, che comincia dunque a ‘dondolare’ per poi, inevitabilmente, a cadere.
Tutto questo processo è lento ma costante: avviene in molti anni, ed è così lento che, spesso, è ignorato dal paziente, che si accorge della gravità della situazione solo quando essa è già critica, con molti elementi dentali in ancoraggio precario.
Dopo molti anni di studi e dibattito scientifico, la moderna Medicina ha definito, senza alcun dubbio residuo, che la parodontite è una patologia a predisposizione genetica.
Questo vuol dire che la predisposizione all'inizio della piorrea è dipesa principalmente da un comando genetico acquisito per via familiare.
Ovviamente, non si eredita la malattia parodontale in sé, ma la sua predisposizione: per l'inizio della patologia, è comunque necessario che vi sia un ambiente orale favorevole, cioò con una certa quantità di batteri parodontopatogeni.
Da cosa è causata la parodontite?
La parodontite è causata da determinati ceppi batterici anaerobi (parodontopatogeni) che, normalmente, sono sempre presenti nel nostro cavo orale, e che parassitano nutrendosi degli avanzi del nostro cibo.
Si conoscono oltre 700 ceppi batterici parodontopatogeni, tra cui il Porphyromonas gingivalis, la Prevotella intermedia Fusobacterium nucleatum, l’Actinobacillus, l’Aggregatibacter actinomycetemcomitans, il Neisseria e il Veillonella.
Questi batteri, essendo anaerobi, possono sopravvivere in assenza di ossigeno, e dunque possono annidarsi e ‘covare’ anche sotto le gengive, oppure le placche del tartaro.
Tuttavia, la sola presenza di questi batteri non è sufficiente per scatenare la parodontite: occorre una certa carica batterica, molto alta, tale da sopraffare il nostro sistema immunitario e dare dunque origine all’infiammazione gengivale e la successiva retrazione delle gengive.
La Medicina ha recentemente appurato che la sensibilità, più o meno marcata, a questa carica batterica è una componente ereditaria.
Alcuni soggetti, geneticamente, hanno una particolare predisposizione all’insorgenza della parodontite mentre altri, anche in condizioni di bassa igiene orale, non hanno sintomatologia.
Quindi, la predisposizione genetica alla parodontite è ormai considerata una componente genetica, e l’argomento non è più oggetto di dibattito scientifico.
Proprio su questa predisposizione genetica la moderna Odontoiatria ha ideato dei particolari test, utili per capire se un soggetto è davvero portato all’insorgenza della parodontite o meno, facilitando quindi molto la diagnosi della malattia e, soprattutto, la terapia curativa.
Quali sono i sintomi della parodontite?
La parodontite è una patologia cronica a lento sviluppo.
Questa sua caratteristica è importante da capire, poiché la sintomatologia è direttamente legata allo stato di avanzamento della piorrea, e pertanto può differire molto a seconda del suo stadio.
Generalmente, a livello medico i sintomi della parodontite si tengono distinti in due categorie: parodontite non cronicizzata e parodontite cronica.
La parodontite non ancora cronica, chiamata comunemente gengivite, è la sola forma che ancora può regredire della parodontite.
Si manifesta con arrossamento gengivale, gonfiore, dolore al tatto e alla pressione delle gengive, sanguinamento gengivale, specialmente durante la pulizia dentale.
Se curata per tempo, questa iniziale forma di parodontite può regredire totalmente, preservando dunque intatto il tessuto gengivale.
Se la gengivite non è curata, oppure è ignorata dal paziente, si tramuta col tempo nella sua forma cronica, cioè la parodontite propriamente detta.
I sintomi della parodontite cronicizzata sono vari e, come detto, sono direttamente proporzionali al suo stato di gravità, ma possono essere riassunti in:
- Recessione gengivale, con gengive che, piano piano, arretrano sempre più verso la radice del dente, scoprendo parte di essa;
- Formazione di tasche gengivali in cui i batteri possono annidarsi, che si riempiono velocemente di placca e di tartaro;
- Alitosi, con sensazione di ‘cattivo sapore’ in bocca;
- Sanguinamento gengivale;
- Gonfiore e dolore alle gengive, specie se premute;
- Ascessi gengivali, con fuoriuscita di pus;
- Mobilità dentale, cioè denti che ‘dondolano’ e si muovono, segno evidente della grave compromissione dell’ancoraggio della radice
Val la pena ricordare che tutti questi sintomi sono, in genere, lenti e progressivi, e che i danni che la parodontite compie a gengive e osso alveolare sono subdoli e silenti, in quanto avvengono in un periodo di tempo molto lungo.
Difatti, dai primi sanguinamenti alla pulizia dei denti alla loro caduta spontanea passano generalmente molti anni, durante i quali è comunque ancora possibile preservare l’esito infausto, affidandosi alle giuste terapie.
L'agente eziologico della parodontite sono particolari ceppi di batteri, che normalmente vivono nel nostro cavo orale, chiamati batteri parodontopatogeni.
Questi batteri, GRAM-negativi, hanno la caratteristica di essere organismi anaerobi, che cioè non necessitano di ossigeno per sopravvivere e completare il loro ciclo vitale.
Questa loro caratteristica li fa essere molto pericolosi poiché, oltre a scatenare una reazione infiammatoria delle gengive e l'inizio della retrazione ossea, li fa sopravvivere anche nella profondità dei tessuti.
Ecco perché la parodontite, lentamente ma inesorabilmente, fa retrarre sempre di più l'osso che, per difendersi, si protegge arretrando le gengive.
Arretrandosi le gengive, le tasche parodontali diventano sempre più profonde, sempre pià colonizzate dai batteri parodontopatogeni, che perpetuano quindi la malattia.
Come si diagnostica la parodontite?
La diagnosi della parodontite è effettuata da un Medico Odontoiatria con forti competenze in Parodontologia.
La diagnosi è su base clinica e radiografica, basata sull’osservazione diretta del cavo orale e dalla visione di radiografie.
Questa deve essere coaduivata da speciali test genetici e microbiologici, del tutto indolore per il paziente e di rapida esecuzione.
il rialzo della linea della papilla dentale (la linea rossa), peggiorativo nel tempo
Tali test misurano sia la predisposizione genetica del paziente alla parodontite, sia quali batteri popolano il cavo orale e in che percentuale.
La predisposizione genetica è accertata analizzando le interleuchine, cioè delle particolari molecole prodotte dai leucociti, che sono un indicatore diretto della risposta immunitaria del cavo orale del paziente.
Un’alterazione dei normali parametri delle interleuchine può indicare dunque la predisposizione genetica del paziente, ed indirizzare dunque la giusta diagnosi dell’Odontoiatra.
La diagnosi è poi completata con la misurazione della profondità delle tasche parodontali, effettuata con una piccola sonda millimetrata.
In genere, si considera fisiologica una profondità inferiore ai 3,5 mm, mentre oltre tale misura si può cominciare a parlare di condizione patologica.
La visita può essere accompagnata da degli esami per immagini a raggi X, come ad esempio l’esame di ortopanoramica dentale (ora, effettuato con tecnologia TAC chiamata Cone-Beam), utile al dentista per valutare l’eventuale riassorbimento dell’osso alveolare dei denti.
C’è un trattamento specifico per curare la parodontite?
Allo stato attuale della Medicina, la parodontite è una patologia cronica ed irreversibile.
Ciò vuol dire che, anche per colpa della predisposizione genetica, una volta iniziata la patologia non è totalmente curabile.
Però, ciò non deve spaventare eccessivamente il paziente: le tecniche mediche moderne consentono infatti di bloccare l’avanzamento della patologia e impedire dunque la perdita dei denti naturali.
Difatti, anche se non completamente curabile, la parodontite può essere fermata e stabilizzata, impedendogli dunque di continuare a distruggere il tessuto di gengive ed osso alveolare.
Ciò è effettuato con molte terapie odontoiatriche, come:
- Le sedute di igiene orale professionale in studio, effettuata da un professionista (Odontoiatra oppure Igienista Dentale) tramite strumenti ad ultrasuoni e appositi strumenti manuali ad uso sottogengivale;
- L’innovativa ed indolore procedura di igiene per mezzo della terapia GBT (Guide Biofilm Therapy), che utilizza delle delicate polveri sottogengivali in grado di eliminare i batteri nocivi, come ad esempio l'eritritolo in poveri da 14 micron;
- L’utilizzo del laser ad alta potenza, in grado di pulire in profondità le tasche parodontali e, contestualmente, di stimolare la ricrescita dei tessuti gengivali;
- Applicazione sottogengivale di disinfettanti o antibiotici nelle tasche parodontali, specifici per i batteri sottogengivali presenti (indagati con l’esame microbiologico) ;
- L’intervento chirurgico a cielo aperto, riservato solo ai casi gravi, in cui l’Odontoiatra pulisce in profondità la radice dentale, incidendo e poi suturando la gengiva;
- L’impeccabile igiene orale domiciliare, effettuata secondo le indicazioni dell’Odontoiatra o dell’igienista dentale
Questo insieme di trattamenti, la cui somministrazione e calendarizzazione è decisa dal Medico Odontoiatra secondo un piano di mantenimento specifico per il paziente, consente di fermare il danneggiamento della piorrea e, alla lunga, di conservare intatti gli elementi dentali naturali.
Va sottolineato che questi trattamenti avanzati, per quanto estremamente efficaci, necessitano comunque di collaborazione assoluta del paziente, che deve manifestarsi sia nella sua puntualità ai controlli e alle sedute di mantenimento che, nondimeno, nella sua particolare attenzione all’igiene quotidiana a casa.
La parodontite può far perdere tutti i denti?
Sì, se non trattata per tempo, l’esito finale della parodontite è la perdita degli elementi dentali naturali.
Tuttavia, ciò avviene in molti anni dall’inizio della patologia: se il paziente è coscienzioso ed esegue regolarmente i controlli odontoiatrici (che tutti noi dovremmo fare, periodicamente) il rischio della perdita dentale è pressoché eliminato.
Difatti, i controlli periodici servono proprio per rilevare sul nascere gli eventuali sintomi dell’inizio della parodontite, e permettere dunque al Medico Odontoiatra di intervenire prontamente, impedendone l’avanzata.
C’è una precisa correlazione tra il rifiuto dei pazienti a recarsi periodicamente dal dentista per i regolari controlli e la periodica igiene orale e l’inizio della patologia parodontale, ed i motivi di ciò sono ben evidenti.
Quindi, per non perdere tutti i denti naturali (accadimento, come detto, estremo e finale) è sufficiente eseguire i controlli e le sedute d’igiene ordinarie, come stabilito dal proprio Odontoiatra od igienista dentale.
La predisposizione genetica alla parodontite può essere verificata con un rapido e semplice test di studio.
Questo test va ad analizzare il livello delle interleuchine, delle proteine prodotte in caso di particolari infiammazioni.
Nei pazienti parodontali, questo livello di interleuchine è completamente differente dai pazienti invece non predisposti.
Datosi che il DNA non cambia per tutta la vita, l'esito del test genetico è definitivo, e non richiede ulteriori ripetizioni dell'esame.
Il paziente predisposto alla parodontite è destinato a perdere tutti i denti?
No, non necessariamente.
La predisposizione genetica alla parodontite non vuol dire in assoluto che insorga la patologia: vuol dire niente altro che predisposizione, quindi una maggiore facilità, rispetto ad un altro paziente, di sviluppare la malattia.
Ma, come detto in precedenza, l’inizio della malattia parodontale richiede necessariamente una particolare condizione del cavo orale, in cui vi è una carica batterica considerevole, sufficiente ad innescare il processo infiammatorio delle gengive.
Questa condizione non può esserci se il paziente, anche se predisposto alla parodontite, eseguire regolarmente i controlli e le sedute di igiene orale, nonché effettua un’impeccabile pulizia quotidiana domiciliare.
Difatti, sia l’igiene orale professionale in studio che quella casalinga hanno come scopo quello di abbassare la carica batterica del cavo orale, impedendo quindi la formazione eccessiva della nociva placca, causa scatenante della parodontite.
La cura della parodontite a Milano, frutto di oltre sessant’anni di ricerca medica
Lo Studio Dentistico Bittante è uno studio odontoiatrico nel cuore di Milano specializzato nella Parodontologia, cioè quella parte dell’Odontoiatria che si focalizza proprio sullo studio e sulla cura della parodontite.
Nello studio, diretto dal Dott. Gianluigi Bittante, è presente un’intera equipe specialista di Parodontologia, formata da Medici Odontoiatri, igienisti dentali e personale d’assistenza formato esclusivamente nella cura della parodontite.
Tutte le terapie avanzate dello studio sono eseguite dopo gli opportuni test genetici, obbligatori per ogni paziente e in grado di stabilire l’eventuale predisposizione genetica, e tutti i progressi delle cure sono monitorati per mezzo di test microbiologici in grado di stabilire la modifica della composizione batterica del cavo orale.
L’obiettivo delle terapie è quello di fermare l’avanzamento della parodontite e preservare dunque l’integrità dei denti naturali, evitandone la perdita.
Un risultato che lo studio riesce a garantire nella maggior parte dei casi, che arrivano spesso già dati per ‘spacciati’ da altri studi odontoiatrici.
Nello studio, oltre ai moderni test genetici e test microbiologici, sono presenti avanzati strumenti operatori come il microscopio ad alta risoluzione, diversi laser odontoiatrici ad alta potenza e la terapia GBT.
L’eccellenza della cura della parodontite a Milano, frutto della ricerca medica costante.
Affinché i tuoi denti naturali rimangano con te per molto tempo, in gengive sane e forti.
PBG - la Parodontologia biologicamente guidata
Grazie a decenni di studi e ricerca medica, lo Studio Dentistico Bittante ha sviluppato un protocolo di cura unico in Italia, chiamato PBG, cioè Parodontologia Biologicamente Guidata.
Questo protocollo innovativo, già sperimentato con successo su migliaia di pazienti nel corso degli ultimi vent'anni, si basa sul trattamento della parodontite mediante l'ausilio di test genetici e microbiologici, effettuati direttamente in studio e che accompagnano ogni piano di cura dei singoli pazienti.
Il test genetico della parodontite, analizzando il livello di interleuchine, può stabilire se il paziente è effettivamente predisposto allo sviluppo della malattia parodontale, mentre il test della placca batterica del cavo orale è indispensabile per stabilire la quantità della carica dei batteri parodontopatogeni e batteri saprofiti.
Il test dei batteri parodontopatogeni, o meglio della loro carica, viene eseguito periodicamente durante tutta la terapia, ed è un valore di assoluta importanza in corso di trattamento.
Difatti, proprio questo test guida gli sforzi dei dentisti e degli igienisti dentali, e gli permette di controllare l'effettiva efficacia del trattamento.
Trattamento che viene eseguito mediante precisi protocolli d'igiene orale, avvalendosi di apparecchiature d'avanguardia come il laser odontoiatrico ad alta potenza, il microscopio operatorio e l'erogazione di polveri sottogengivali sottili e molto delicate per mezzo di aria compressa.
I dati dei pazienti trattati parlano chiaro: oltre il 95% di successi conseguiti, interrompendo l'avanzamento della parodontite e salvando i denti naturali dalla caduta.
Con il protocollo PBG potrai dunque:
- Conoscere se sei predisposto alla parodontite;
- Conoscere esattamente la tua percentuale di rischio ed esposizione alla piorrea;
- Conoscere se la tua bocca è un terreno fertile per i batteri nocivi;
- Arrestare l'avanzata della malattia parodontale;
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- Impedire la caduta dei tuoi denti naturali
Prenota subito il tuo test genetico
Il test genetico per accertare la predisposizione alla parodontite è facile, veloce, indolore e può essere eseguito in ambulatorio odontoiatrico, con un piccolo prelievo di materiale epiteliale della bocca.
Datosi che il DNA non cambia nel corso della vita, il test deve essere eseguito solo una volta, ed è estremamente affidabile: può dirti con precisione se sei un soggetto predisposto o meno alla parodontite, e questo è di fondamentale importanza per impostare al meglio la tua personale terapia di cura della piorrea.
Non devi aspettare di perdere tutti i denti, dopo anni di lassismo, per non aver saputo che invece eri un soggetto predisposto alla parodontite: devi agire ora!
Nello Studio Dentistico Bittante, grazie al protocollo avanzato della Parodontologia Biologicamente Guidata, potrai eseguire con facilità il test per la predisposizione alla piorrea e, contestualmente, potrà essere eseguito anche il test sulla carica microbica della tua bocca: un altro test avanzato, che è in grado di rivelare l'esatta composizione batterica del tuo cavo orale, individuando la percentuale di batteri parodontopatogeni che sono responsabili della parodontite.
Il dentista in pieno centro a milano, fin dal 1955
lo Studio Dentistico Bittante si trova a Milano, in Corso Europa 10.
la sede è storica, ed è utilizzata da oltre sessant'anni.
lo Studio Dentistico Bittante non è un franchising e non è una catena low-cost: è uno studio unico, gestito da tre generazioni di professionisti dell'Odontoiatria e dell'igiene orale, e questo è un motivo di vanto per tutti i collaboratori e gli altri professionisti presenti giornalmente nelle sale di trattamento.
lo Studio Dentistico Bittante è nel cuore di Milano, ed è facilmente raggiungibile con le Linee Metropolitane:
- MM1 (Linea Rossa) Fermata San Babila o Duomo;
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se vieni dall'aeroporto di Linate, lo studio è comodamente raggiungibile in poco più di 10 minuti con la linea metropolitana MM4 (Linea Blu), scendendo alla fermata San Babila.
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Quindi ricorda che...
- la parodontite, chiamata anche piorrea, è una patologia a predisposizione genetica, estremamente diffusa tra tutta la popolazione mondiale;
- nella sola italia, il ministero della salute stima che la parodontite affligga circa il 60% della popolazione;
- i sintomi manifesti della parodontite vengono diagnosticati con più frequenza nella popolazione over 50, ma si presume che l'inizio della patologia abbia origine già prima dei 40 anni;
- la predisposizione alla parodontite, benché importante in sede di anamnesi e diagnosi, non vuol dire necessariamente lo sviluppo della patologia;
- la parodontite è un'infiammazione cronica delle gengive, causata da una sovra-popolazione di determinati batteri definiti parodontopatogeni;
- i batteri parodontopatogeni, sempre presenti nel nostro cavo orale, in condizioni di normalità sono tenuti sotto controllo dal nostro sistema immunitario;
- affinché la parodontite si manifesti, è necessaria, oltre alla predisposizione genetica, anche una condizione del cavo orale con una carica batterica dei batteri parodontopatogeni sufficiente ad innescare l'infiammazione gengivale;
- infiammandosi sotto attacco dei batteri, le gengive si ritirano, causando una retrazione che forma delle tasche parodontali;
- nelle tasche parodontali si annidano con facilità altri batteri, perpetuando l'infezione e auto-sostenendola;
- se non trattata per tempo, la parodontite consuma lentamente tutta la gengiva, sino ad arrivare all'osso alveolare;
- nell'osso alveolare, i batteri causano la disgregazione del cemento radicolare, minando così alla stabilità del dente, che senza più saldo ancoraggio, prima comincia a muoversi, per poi cadere;
- allo stato attuale della medicina, non vi è ancora una cura radicale per la parodontite, ma esistono però trattamenti in grado di fermarne l'avanzata e salvaguardare i denti del paziente;
- se la parodontite non viene trattata per tempo, porta all'inevitabile perdita degli elementi dentali naturali;
- la terapia per la parodontite ha come scopo la riduzione della carica batterica nociva nel cavo orale, e si avvale di terapie sia chirurgiche che non chirurgiche;
- esiste un rapido test genetico eseguibile in studio odontoiatrico per scoprire se si è predisposti o meno alla parodontite
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dal Dott. Gianluigi Bittante il giorno:
martedì 06 agosto, 2024
Il Dott. Gianluigi Bittante è un Medico Chirurgo specializzato in Odontostomatologia e Protesi Dentaria.
Ha rilevato lo storico Studio Dentistico Bittante da suo padre, il Dott. Luigi Bittante, che lo aprì nel 1955.
Si è particolar modo dedicato allo studio e al trattamento della parodontite, conosciuta anche come piorrea, di cui è uno dei massimi esperti in Italia.
Lo Studio Dentistico Bittante è, attualmente, uno dei centri di rilievo nazionale per il trattamento della parodontite, e giornalmente riceve pazienti da tutta Italia, curando casi complessi a cui, spesso, è stata proposta l'estrazione di tutti gli elementi dentali danneggiati dalla piorrea.
Nell'esercizio trentennale della professione di Medico, il Dottore ha sviluppato un protocollo di trattamento della parodontite unico in tutto il Paese, chiamato PBG - Parodontologia Biologicamente Guidata.
L'obiettivo del Dottore, spesso realizzato, è proprio quello di salvare i denti dei suoi pazienti con parodontite, evitandone l'estrazione.
Oltre a questo scopo principale, quotidianamente il Dott. Gianluigi Bittante si occupa dell'Odontoiatria d'urgenza, dell'Odontoiatria Estetica, dell'Implantologia e della cura della parodontite.